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Lussu Emilio

Emilio Lussu, uomo politico nato ad Armungia nel 1890, laureatosi in legge, intraprese la professione di avvocato. Scoppiata la prima guerra mondiale vi prese parte combattendo valorosamente nella Brigata Sassari. Nel dopoguerra fu tra i fondatori del movimento dei combattenti e, nel 1920, del PSd’Az. Eletto deputato nel 1921, visse i turbinosi momenti dell’avvento del fascismo e, dopo un periodo di indecisione, nel 1923 assunse una posizione marcatamente antifascista. Rieletto nel 1924, nel 1925 prese parte all’Aventino, nel 1926 fu dichiarato decaduto. Poco dopo subì a Cagliari un’aggressione squadrista da cui si difese uccidendo uno degli assalitori; arrestato, dopo l’assoluzione venne mandato al confino a Lipari da dove fuggì a Parigi nel 1929. In Francia concorse a fondare Giustizia e Libertà con i Rosselli e vivacizzò il dibattito politico degli antifascisti esuli con numerosi scritti. Caduto il fascismo tornò in Italia e prese parte alla resistenza romana; nel 1944 poté finalmente rientrare in Sardegna. Non riuscì tuttavia a legare con i Sardisti, provocando nel 1948 una scissione che lo portò a fondare un suo partito che poi si fuse col PSI. Nel 1964, in polemica per la scelta di centrosinistra fatta da Nenni, aderì al PSIUP. In tutti questi anni, dopo essere stato eletto alla Consulta Nazionale, fu eletto senatore dal 1953 al 1968 segnalandosi per il suo attivismo e per la vivacissima attività di scrittore politico e di giornalista. Morì a Roma nel 1975.

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