- Non puoi aggiungere questa quantità di "Antas num.27" al carrello perché le scorte di magazzino non sono sufficienti (disponibili 0).

Anche la quercia di Marautzos morì durante la guerra
€17,00
DisponibileDescrizione
Quest’opera può dirsi un saggio storico politico sui generis, in cui l’analisi degli avvenimenti compresi fra le guerre d’indipendenza e la fine del secondo conflitto mondiale, fa da sfondo al racconto delle vicende vissute da personggi frutto della fanstasia dell’autore ambientate a Tonara, nel cuore della Sardegna.
Informazioni aggiuntive
| Numero pagine | 136 |
|---|---|
| Dimensioni | 23 × 16 cm |
4 recensioni per Anche la quercia di Marautzos morì durante la guerra
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.

caruso9599 –
E’ un libro che si legge tutto d’un fiato. Già dalla prima pagina ci troviamo di fronte ad una scrittura che emoziona e cattura…Perché non è solo in nome di chi o di che cosa che si costruisce un’opera letteraria, ma è fondamentale anche come una storia viene raccontata. E qui l’autore ha dato il meglio di sé .
Le parole sono state scelte con cura e arrivano puntuali al cuore.
In queste pagine c’è tutto quello che serve al lettore per capire, comprendere, sentire ed emozionarsi.
I personaggi entrano dentro ad una velocità che stupisce.
Bastano poche pagine – quelle che ci ha riservato l’autore, non una di più – per dare loro un volto, una voce, un’anima.
comagostino (proprietario verificato) –
Questo saggio storico e politico si distingue per la sua capacità di affrontare temi complessi senza mai appesantire il lettore. L’autore intreccia con sapienza gli eventi storici, in particolare quelli legati ai due conflitti mondiali , con vicende di vita quotidiana e storie d’amore, riuscendo a evitare ogni caduta nel banale o nel sentimentalismo. Il risultato è una narrazione profonda ma accessibile, che riesce a coinvolgere emotivamente pur mantenendo un rigore storico e una lucida analisi politica.
Particolarmente toccanti sono le poesie in lingua sarda inserite nel testo, autentiche testimonianze della resilienza e della fierezza di un popolo che ha vissuto sulla propria pelle il peso della guerra e delle ingiustizie . Queste composizioni poetiche non solo arricchiscono il testo dal punto di vista linguistico e culturale, ma diventano vere e proprie voci della memoria collettiva. Attraverso il sardo, lingua del cuore e dell’identità, si restituisce dignità e forza ai giovani chiamati a combattere lontano dalla loro terra.
L’autore riesce a far emergere un’immagine viva e autentica della Sardegna del primo novecento Un’opera preziosa, che coniuga passione civile, rigore documentale e rispetto per la memoria popolare.
cazzanigaelena1 –
Il libro di Renato Poddie – appassionato cultore e ricercatore delle cose della sua terra – si sviluppa lungo due piani narrativi: il racconto delle vicende di un pastore sardo e della sua famiglia e la rigorosa trattazione storica degli anni che ne fanno da sfondo. L’una e l’altra dimensione si alternano senza cesure: la Storia irrompe nella vita dei personaggi mutandone bruscamente il corso, così come i pensieri e i sentimenti dei personaggi stessi illuminano la comprensione degli eventi storici. Romanzo di finzione, saggio storico e poesia convivono affiancati lungo tutto il testo, sottraendolo alla tradizionale definizione dei generi letterari. Questo è uno dei tratti del libro che più mi hanno colpito per la sua efficacia e originalità.
A collegare la dimensione privata e quella storica è il tema della guerra e di come essa trasformi le persone, l’economia e la struttura sociale di intere comunità, i sentimenti, le convinzioni politiche e persino il paesaggio.
Leggere questo libro non può lasciarci indifferenti: le vicende del pastore Crabiele ci coinvolgono, le figure femminili ci commuovono per la forza dei loro sentimenti e per la loro dignità. Infine, la ricca e ben documentata illustrazione della realtà socioeconomica di Tonara ci fa conoscere un pezzo di storia locale poco nota a noi ‘continentali’.
martinelli.placa –
Per chi conosce e ama la Sardegna per le sue incantevoli coste, il suo mare, o anche la forza e asprezza del suo paesaggio continentale, questo libro è una bellissima scoperta . La scoperta cioè di un mondo “altro” e non solo in senso temporale, perché evoca un passato lontano da noi ( l’arco storico attraversa tre generazioni, fino alla seconda guerra mondiale) , ma soprattutto perché scopriamo sentimenti, pensieri , emozioni di uomini e donne che non potremmo aver conosciuto dentro le nostre comunità. L’ alterità è persino immediatamente percepibile dagli stessi nomi dei personaggi maschili e femminili, Crabiele, Talea , Miale…Mi è piaciuto scoprire lentamente le storie, le emozioni, le voci dei personaggi , forti e sobri un po’ come la loro terra. È questo il buono di un libro, aprire piano piano lo sguardo su in mondo che di cui ignoravi la ricchezza e bellezza.