Descrizione

 C’è una vecchia dimora a Banari, chiamata Tonca. È il nome della civetta, l’uccello notturno che spaventava i bambini. Nessuno di notte osava passare da quelle parti. Ma ormai, da almeno venti anni, i ricordi di quel tempo non portano timori, bensì una dolce malinconia che apre le braccia al futuro. Parte proprio da Tonca, un affascinante edificio di trachite rossa, la nuova sfida di Giuseppe Carta: l’arte può essere fonte di ricchezza non solamente per l’anima; può rappresentare un’occasione di riscatto per i piccoli centri impegnati nella difficile lotta per la sopravvivenza.