Descrizione

La Sirena non è solo metafora di seduzione femminile, a cominciare proprio da quel suo io diviso, proposto in un corpo non del tutto umano, bellissimo e mostruoso all’unisono. Il suo essere passata da colomba a rapace e infine risultare una sopravvissuta nel mare, rendono la Sirena depositaria di una storia antica, perduta nella coscienza vecchia di millenni. A lei, capace di dissolversi per diventare ossigeno salvifico (Andersen), di tacere nel silenzio di un canto a bocca chiusa (Kafka), di diventare ricordo ossessivo in grado di annientare (Caposela), guarda con interesse questo breve studio analitico, corredato da interpretazioni segniche contemporanee, in un duetto tra scrittrice e pittore che ne ribadisce l’attualità e ne marca la presenza che ora idealmente riaffiora nelle grotte della costa di una Sardegna perduta nel Mediterraneo.